Muschi e licheni

Il badile ferisce la terra umida, che sa di marcio, del cimitero di Black Mountain. È uno di quei tipici cimiteri di provincia americani o, meglio, uno di quei tipici cimiteri di provincia americani, come vengono descritti nei romanzetti pulp. Lapidi rovinate a forma di croce celtica coperte di muschi e licheni, alberi spogli, nebbia che sale dal terreno…

La mia giornata è passata velocemente. Lo stesso non si può dire per Terry: dalle sue occhiaie, è chiaro che non abbia dormito per niente. Non gliene posso fare una colpa: ricordo che accadde anche a me, dopo la mia infusione.

«Fammi capire, Faith» dice Terry, affannato dallo scavare «i cacciatori di mostri “lavorano” solo di notte?»

«Per niente» rispondo io. «È solo che, di notte, si dà molto meno nell’occhio».

«Specie quando si profanano le sepolture di un cimitero».

Il badile sbatte con un rumore sordo contro il legno della bara. Terry mostra un sorriso sbilenco. Non lo dà a vedere, ma è stanco.

«Ti do il cambio».

«No. Faccio da solo».

«Sentilo! Smettila con questa manifestazione di mascolinità tossica. Ti do il cambio. Non era una domanda».

Non è un gioco da ragazzi aprire una bara, ai giorni nostri. Il coperchio è saldato e, per rimuoverlo, occorre tagliare col flessibile e fare molta forza col piede di porco.

La bara di Jake Ferrell si apre. Al suo interno, non c’è nessun cadavere. Terry sbianca.

«Cos’è? Ti stupisce davvero?»

Scuote la testa lentamente. Fa sempre uno strano effetto quando la realtà si conferma essere quella che temevamo fosse solo la nostra pazzia. Da una parte, rincuora; dall’altra, spaventa.

Mi guardo intorno. Fisso le altre lapidi. «Terry… questo cimitero non viene usato spesso, vero?»

Terry ci pensa un po’ sopra, poi sovviene: «No, ora che mi ci fai pensare. Ma come lo sai?»

«Le lapidi. Sono tutte incrostate di muschi e licheni. Sono qui da molto, a parte quella di Jake Ferrell. Non ti sembra strano che il cimitero non venga usato così spesso?»

Il vicesceriffo tace.

«Com’è morto Jake Ferrell?» gli chiedo.

«Lavorava come carpentiere alla fiera di paese. È stata una disgrazia: non aveva messo l’imbragatura di sicurezza; è caduto da una grande altezza…»

«… durante la fiera» completo la frase.

«Come lo sai?» mi chiede. Ma poi cambia espressione, come se avesse realizzato qualcosa. «Jake è morto davanti a tutti! Non era possibile in nessun modo occultare la sua morte».

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