Bastone e carota

Dal piano di sotto riecheggia la voce di Terry, ovattata per la distanza e ancora parzialmente assonnata: «Sceriffo… ho dimenticato qualcosa? Avevo il turno di mattina?»

Risponde una voce femminile e profonda: è quella dello sceriffo Talia Hester, il capo di Terence. «Credevo di essere stata chiare con te, Gray! Ti avevo detto di tenere d’occhio la signorina West, non di fraternizzare con lei. Che intenzioni hai? Vuoi portartela a letto?»

Un brivido corre lungo la mia schiena.

«Abbia pazienza, sceriffo…» risponde Terry, sulla difensiva.

«Ah, ne ho avuta molta con te, Gray! Ricordati che ti ho aiutato e ti ho voluto bene. Quando non avevi un lavoro, te ne ho dato uno. E lo sai come la gente di provincia si sente quando ha per sceriffo una donna di origini asiatiche e un vicesceriffo afroamericano… Non dare per scontato quello che hai, e la mia fiducia».

Bastone e carota. Basta essere una giovane donna con una sequela di ex di merda per riconoscere i piccoli ricatti morali.

Il tono di Terry muta. «Talia, ascolta… Conosco Faith da una vita: ti assicuro che ti sbagli di grosso su di lei. Ha avuto qualche problema con la giustizia in passato, è vero, ma ti assicuro che adesso è sulla buona strada».

«Terence,» questo sì che è un tono da mamma che riprende «io conosco gli uomini e so quando ragionano col cazzo invece che con la testa. Ti dico che questa Faith West ti farà passare un bel po’ di guai. Ti ordino di tagliare ogni rapporto con lei, per il tuo bene».

«Mi ordini?!» la voce di Terry è offesa, ma severa. «Ascolta, Talia, questa cosa non ha nulla a che vedere col nostro lavoro. Non prendo ordini sulla mia vita privata e quello che stiamo facendo è fuori da ogni protocollo. La ragazza ha già pagato il suo debito con la giustizia; nella nostra giurisdizione non ha fatto nulla di male e noi la stiamo sorvegliando senza uno straccio di motivo. Questa storia finisce qui, adesso».

«Ti stai mettendo contro di me?!»

«No, non sarò mai contro di te, ma basta con questa follia».

Nella casa piomba il silenzio. Non posso vederla, ma sono sicura che lo sceriffo Hester sia diventata rigida come una statua di marmo. Ho un brutto presentimento e sento uno strano prurito dietro la testa. Non resisto: mi sporgo per gettare uno sguardo, mentre la mia seconda vista si attiva quasi per istinto.

Mi prenda un colpo se quella che vedo non è una terribile testa di morto! Anche lo sceriffo è uno di loro! Non deve vedermi, o Terry sarà in pericolo. Arretro con le gambe che tremano. Risalgo le scale silenziosa, ma col cuore in gola. Mi sporgo dalla finestra sul retro e mi calo dalla tettoia. Devo allontanarmi da questa casa! Ora!

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